Il controllo dei depuratori in Toscana nel 2022
La situazione depurativa è abbastanza soddisfacente, più o meno in linea con quanto riscontrato negli anni passati
Nel corso del 2022, ARPAT ha controllato lo scarico finale di 169 impianti di depurazione di reflui urbani con potenzialità maggiore di 2.000 abitanti equivalenti, su un totale di 200 impianti censiti in Toscana, una percentuale quindi dell’84%, leggermente in calo rispetto allo scorso anno (90%). La maggior parte di depuratori controllati appartiene al Servizio idrico integrato ma sono comunque inclusi impianti di gestori che non ne fanno parte: Aquapur a Porcari, Cuiodepur a San Miniato, Aquarno a Santa Croce sull'Arno, Gida a Prato, Cantagallo e Vernio, Integra a Monte Argentario, Valdera Acque a Pontedera.
ARPAT controlla annualmente lo scarico finale degli impianti di depurazione con potenzialità d’impianto maggiore di 2.000 abitanti equivalenti secondo i criteri indicati dal DLgs 152/06, con l’obiettivo principale di verificare l’adeguatezza ed efficienza dei trattamenti depurativi impiegati e l’impatto dello scarico sui fiumi, torrenti, fossi in cui finiscono le acque depurate, al fine di non pregiudicarne lo stato di qualità. L’attività di controllo viene svolta in collaborazione con i Gestori del Servizio idrico integrato attraverso la sottoscrizione di specifici Protocolli, attivi dal 2013, che delegano ai Gestori una parte delle attività, nello specifico la verifica del rispetto dei parametri di cui alla tabella 1 del DLgs 152/06, Allegato 5 parte III, ovvero BOD5 (Richiesta biochimica di ossigeno a 5 giorni), COD (Richiesta chimica di ossigeno) e solidi sospesi, mentre il controllo degli altri parametri, previsti da tabella 3 del DLgs 152/06, Allegato 5 parte III, è interamente effettuato da ARPAT. Sono dunque esclusi dai suddetti Protocolli i gestori non facenti parte del Servizio idrico integrato. I dati di tutte le analisi, comprese quelle eseguite dai Gestori, confluiscono nella Banca dati Urban Waste Water, consultabile pubblicamente dal sito Web dell’Agenzia.
Per quanto riguarda gli esiti dei controlli svolti nel 2022 emerge, per la Toscana, una situazione depurativa abbastanza soddisfacente, più o meno in linea con quanto riscontrato negli anni passati. Si evidenziano, però, alcuni problemi che richiedono, per il futuro, una migliore definizione, da parte di tutte le istituzioni a vario titolo interessate - Regione, Gestori, Agenzia, in termini di controlli, autorizzazioni e gestione del servizio di depurazione: si tratta, in particolare, di problemi legati alla gestione dei fanghi e alla modalità per definire la capacità depurativa residua di molti impianti che accettano rifiuti che possono arrivare non condottati dalle fognature.
Andiamo a vedere nel dettaglio alcuni dei risultati dei controlli dell’Agenzia.
Nei 169 impianti controllati nel 2022, sono state rilevate 75 sanzioni amministrative e 14 comunicazioni di notizie di reato, quindi un totale di 89 irregolarità su 55 impianti che rappresentano il 33% di quelli controllati.
Negli impianti più grandi, il numero di comunicazioni di notizia di reato è relativamente più alto; la maggior parte di queste comunicazioni è riferita alla gestione e quantità di rifiuti. Nella tabella a seguire è mostrata la distribuzione di sanzioni amministrative (SA) e comunicazioni di reato (CNR) negli impianti dei 14 gestori interessati dal controllo nel 2022.
La provincia con la percentuale più alta di impianti con irregolarità sul totale di quelli controllati è quella di Grosseto (58%), seguita da Pisa, Massa Carrara e Prato (50%) e Lucca (45%). In termini assoluti, le province che registrano il numero più alto di irregolarità sono Pisa (29), Lucca (19) e Grosseto (11).
In provincia di Arezzo, dove in nessuno dei 5 impianti controllati sono emerse irregolarità e superamenti nei campioni analizzati, citiamo l’impianto di Casolino, in quanto oggetto di segnalazioni per cattivi odori da parte dei cittadini; nel 2020 sono iniziati i lavori di riduzione di tali emissioni, che dovrebbero avere termine entro il 2023. Come previsto nel Piano di monitoraggio e controllo dell’impianto, il controllo degli odori verrà effettuato semestralmente.
Dei 22 impianti controllati in provincia di Firenze, 6 sono stati oggetto di irregolarità di natura amministrativa per superamento azoto nitrico e nitroso e alluminio, oltre a violazioni delle prescrizioni in atto autorizzativo. L’impianto di depurazione di San Colombano, il principale depuratore della piana fiorentina, con recapito dei reflui nel fiume Arno, non ha fatto registrare superamenti significativi dei parametri.
In provincia di Grosseto, per 2 dei 12 impianti controllati, San Giovanni Pianetto (Grosseto) e Terrarossa (Monte Argentario), è stata trasmessa all’Autorità giudiziaria una comunicazione di notizia di reato, per gestione rifiuti non autorizzata e superamenti del valore limite di emissione in atmosfera nel primo caso e stoccaggio temporaneo rifiuti non idoneo nel secondo caso.
A Livorno sono stati sottoposti a controllo 23 depuratori; è stato sanzionato il solo impianto di Rivellino per un’infrazione risalente all’anno precedente.
Nei 20 impianti controllati in provincia di Lucca, non si sono verificate situazioni tali da richiedere comunicazioni di reato, mentre le sanzioni amministrative ammontano a 10, di cui 4 commissionate al depuratore di Viareggio, oggetto di lavori di potenziamento e adeguamento impiantistico, e 3 all’impianto Calavorno anch’esso in adeguamento.
Le sanzioni emerse a seguito dell’attività svolta in provincia di Massa Carrara su 6 impianti hanno riguardato il superamento dei limiti del parametro azoto ammoniacale per il depuratore di Albiano Magra e la registrazione incompleta del registro di carico e scarico rifiuti presso quello di Aulla Capoluogo. È stata elevata una comunicazione di notizia di reato all’impianto Lavello 2 (ex-Cersam), per le modalità gestionali degli scarichi provenienti da ditte con autorizzazioni AIA.
Il territorio della provincia di Pisa è caratterizzato, da un lato, dalla presenza di impianti di grosse dimensioni, con notevole apporto di reflui industriali e la presenza di piattaforme per il trattenimento dei rifiuti urbani; dall’altro è costellato di impianti di dimensioni inferiori a 10.000 AE a servizio di piccoli centri urbani della provincia, con scarso afflusso di reflui industriali. Complessivamente, dai controlli ARPAT su 28 depuratori, è emerso un numero non trascurabile di superamenti dei limiti di emissione, dei quali solo alcuni hanno comportato l’avvio di procedure sanzionatorie.
In 5 dei 16 impianti controllati in provincia di Pistoia sono state rilevate sanzioni amministrative per superamento del limite azoto nitroso, azoto nitrico, ferro e inottemperanza delle prescrizioni per mancata comunicazione di nuovi allacci.
3 dei 6 impianti di depurazione controllati nella provincia di Prato (Baciacavallo, Gabolana, Le Confina) sono stati sanzionati per non aver rispettato nelle precedenti annualità il valore della percentuale di abbattimento per il parametro Fosforo Totale prevista per lo scarico dei reflui dell'impianto.
Nell’anno 2022 sono stati controllati da ARPAT quasi tutti gli impianti della provincia di Siena, dove gli scarichi recapitanti in acque superficiali sono più presenti di quelli afferenti alla pubblica fognatura. Dai prelievi dei campioni e dalle ispezioni effettuate, risultano 6 sanzioni amministrative per superamento di parametri sia di tab 1 che di tab 3.
Quanto all’attività analitica, i campioni analizzati da ARPAT nel 2022 ammontano a 535 (a questi si aggiungono i campioni eseguiti su delega ai Gestori), con un totale di 101 campioni non conformi (19%). Complessivamente gli impianti su cui si sono rilevati superamenti di parametri sono 51; le province che registrano le percentuali più alte di campioni non conformi sono Pisa (47%), Grosseto (31%), Pistoia (21%), Siena e Lucca (19%). In termini assoluti, le province con il più alto numero di impianti con almeno un campione non conforme sono Pisa (14) e Lucca (9).
I parametri di tabella 1 che più frequentemente hanno registrato il superamento dei valori limite sono i solidi sospesi, seguiti dai BOD5. I casi di superamento di COD sono limitati. Tra i parametri elencati in tabella 3, la maggior parte delle irregolarità è riferibile ad azoto nitroso e, a seguire, ad azoto nitrico. Alluminio, cloruri, tensioattivi registrano superamenti più limitati. Il numero rilevante di superamenti delle forme azotate nitroso e nitrico denota la necessità di incrementare i trattamenti terziari di denitrificazione in molti impianti di depurazione.
Sull'argomento è possibile consultare anche la sezione Dati e mappe sulle acque di scarico.